
Lo so che ho vissuto una vita "protetta" e che per certi versi sono tuttora ingenua. Lo so. E ne ringrazio Dio.
So poco di vera sofferenza. Povertà. Malattia. Dipendenza. Vorrei tanto aiutare chi è afflitto in modo grave ma mi rendo conto che sono davvero impreparata. E quindi non faccio. Almeno non dove non è il mio posto.
Quello che posso fare invece è aiutare nei modi e con le persone che so. Al mio posto.
Mi ricorda la storia di una signora anziana che passeggiava lungo il mare ogni mattina. Sulla spiaggia erano migliaia e migliaia di stelle marina rosse, finite troppo fuori l'acqua. Lei ogni tanto si chinava per prenderne una e buttarla di nuovo nell'acqua. Un ragazzo, in giro anche lui con il suo cane, la vedeva lanciare le stelle tutti i giorni e un giorno la ferma per dirle "Non vede che quello che fa non fa nessuna differenza, viste le migliaia di stelle marine?"
La signora si raddrizza, lancia la stella che ha in mano in acqua e si gira per guardare dritto negli occhi al ragazzo. Sorridendo risponde "Ha fatto la differenza a questa stella" e se ne va.
È facile arrenderci davanti all'infinita di persone che vanno aiutate e incoraggiate. Ma la dove ti trovi, al tuo posto, cosa puoi fare?