
Poco fa sono uscita a cena con delle persone a me molto care. Sapevano che avrei offerto io la cena. Ho voluto benedirle e agire da un cuore generoso.
Quando uno di loro ha ordinato non solo un secondo bicchiere di vino ma anche un terzo e un quarto, confesso di aver fatto fatica a mantenere il mio cuore aperto. Per me sarebbe impensabile quando ospite di qualcuno.
Io invece ultimamente compro troppi dolci. Caramelle e cioccolato. Biscotti e gelati. Poi alla fine ne mangio (relativamente) poco. L’importante è sapere che ci sono.
La sera della cena mi sono poi ricordata: quando una persona si comporta in modo avido ed egoista, sono convinta che sia da un sentimento di debolezza e mancanza. Non sei avido se non hai un vuoto dentro da colmare. Mi ha aiutato a superare l’attimo di rabbia nei suoi confronti e tenere il cuore aperto e morbido.
E i miei dolci? Sono momenti avidi. Anche se non ne sono sempre consapevole, sarà per un senso di debolezza e mancanza che sto vivendo in questo momento. Ed è questo il momento di tenere il cuore aperto e morbido anche nei miei confronti. Per nutrirmi di ciò di cui ho veramente bisogno.