Mio figlio mi sfida continuamente. Si lamenta. Sbuffa. Alza la voce. Provoca. Risponde male. E non ha neanche 11 anni....
Ci metto una forza incredibile per contenerlo. Perché contenerlo? Perché e il mio compito da genitore. Cosa intendo per contenerlo? Dargli dei limiti e confini molto chiari, accettarlo anche quando si comporta in modo antipatico, perdonarlo tutte le volte che mi ferisce. Mi costa tantissimo sforzo.
Mi sfida sicuramente perché fa parte della crescita, deve staccarsi dalla mamma e far spazio alle sue ali. E forse mi sfida anche per capire se è davvero amato abbastanza per mettergli dei limiti. Per dirgli di no. Per perdonarlo l’ennesima volta.
Sarebbe molto più facile lasciar correre. Lasciarlo fare. Dire sempre di sì. Ma lo amo abbastanza per mettercela tutta a contenerlo. Non faccio la cosa facile. Faccio la cosa giusta.
Perché solo così si può sentire davvero al sicuro durante la tempesta della crescita verso l’uomo che diventerà.
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